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Negli anni '70 era convinzione comune che il futuro avrebbe riservato una progressiva e irreversibile secolarizzazione delle società politiche. Viceversa, il volto del mondo del XXI secolo non è quello di un mondo liberato da Dio. Anzi, sembra che il divino non sia mai stato così presente nel discorso del potere politico. Attraverso un percorso che va da Socrate a Gesù, da Lutero e Calvino alla religione civile americana, l'autore ricostruisce quale ruolo ha assunto la religione nella tradizione politica dell'Occidente, com'è nata la nozione di cristianità, come si è sviluppata, in quali assetti politici ha preso corpo e come la cultura politica dell'Occidente è giunta al suo superamento. Egli esamina la natura del potere specifico delle religioni ponendosi come interrogativo di fondo se quest'ultimo possa mettere in questione la democrazia e l'idea di un'altra libertà: quella laica. Il volume dà avvio alla nuova serie della collana "Studi religiosi".